La storia
di Villa della Pergola
Villa della Pergola fa il suo ingresso nelle Dimore Storiche Italiane.
Viene inaugurata Casa Nirvana, una nuova zona di Villa della Pergola dove si trova una SPA, area Wellness e una Infinity Pool a picco sul mare.
I Giardini di Villa della Pergola sono premiati come il “Parco più bello d’Italia”.
Il Ristorante Nove ottiene la sua prima stella Michelin.
Villa della Pergola entra in Relais & Châteaux.
Apre le porte il RIstorante Nove.
dopo anni di meticoloso restauro i lavori, finalmente, terminano. I Giardini sono così restituiti alla collettività per essere goduti da tutti gli appassionati e la Villa riapre le porte, diventando un relais di charme.
Iniziano i lavori di restauro e recupero del Parco e delle Ville. Un prezioso aiuto è arrivato dall'architetto Ettore Mocchetti, il quale si è occupato degli interni delle Ville, delle stanze e delle suite, mentre per realizzare il progetto di recupero e di valorizzazione del Parco, il celebre architetto paesaggista Paolo Pejrone, probabilmente uno dei più importanti al mondo, ha accettato subito la sfida con entusiasmo.
Villa della Pergola e i suoi Giardini vengono acquistati ad un’asta giudiziaria e salvati così da una speculazione edilizia che avrebbe cancellato e trasformato per sempre questa parte della collina e con essa una parte di storia e un simbolo di Alassio e di tutta la RIviera di Ponente.
Il Villino negli anni sessanta e settanta è utilizzato come dépendance della vicina Villa dallo scrittore e pittore Carlo Levi che immortalò il paesaggio di Alassio in innumerevoli tele, ospitando proprio qui ogni anno il suo amico Italo Calvino, a cui era solito regalare un ritratto sempre diverso.
il premio Oscar Guy Green nel 1957 ambienta qui il suo film The Snorkel, con Betta St. John, Peter Van Eyck e Mandy Miller.
Daniel muore improvvisamente e Ruth torna a vivere a Villa della Pergola aggregando intorno a sé una piccola e sparuta colonia di anglo-alassini. Celebri i suoi wisteria party in primavera, durante la fioritura dei glicini, ai quali erano spesso ospiti, tra gli altri, lo scrittore Cecil Roberts, il quale dedicherà ad Alassio il libro Portal to Paradise e il Vescovo di Gibilterra, che ogni primavera si recava in visita alle comunità anglicane in Riviera soggiornando qui come ospite di Ruth.
Allo scoppio della guerra, la famiglia Hanbury, al pari della maggior parte degli inglesi in Riviera, torna in Inghilterra.
Alfred Hitchcock gira qui alcune scene del suo primo lungormetraggio The Pleasure Garden.
La dimora viene acquistata da Daniel Hanbury, secondogenito di Sir Thomas Hanbury della Mortola, convinto ad acquistarne la proprietà proprio dopo aver letto le parole di William Scott.
William Scott nella sua guida storico-artistica intitolata The Riviera descrive questo luogo: "Una degna rivale dei Giardini della Mortola di Thomas Hanbury si può trovare nella magnifica proprietà di Villa della Pergola, appartenente a Sir Walter Hamilton-Dalrymple, qui un genuino amore per la natura, un'intima conoscenza dell'arte del giardinaggio e un perfetto gusto nella progettazione, uniti a un bilancio attento e generoso, hanno prodotto una delle meraviglie della Riviera".
Il compositore inglese Edward Elgar compone la sinfonia In the South (Alassio), che verrà diretta dal m° Riccardo Muti al Teatro alla Scala in onore della Regina Elisabetta II nel 2000 in occasione della sua visita in Italia.
la proprietà venne ceduta dalla vedova Lady McMurdo e dai figli del generale a Sir Walter Hamilton-Dalrymple, un baronetto scozzese discendente da un'antica e nobile famiglia lealista di North Berwick, in Scozia, imparentato tra gli altri con la scrittrice Virginia Woolf.
Inizia la costruzione del Parco.
La famiglia McMurdo da inizio ai lavori del secondo edificio, quello che avrebbe poi dato il nome a questo luogo: Villa della Pergola.
il generale McMurdo acquista due ampi terreni - il Parco Fuor del Vento e il Molino di Sopra - sulla collina di Alassio, in località Costa. Inizia la costruzione del Villino della Pergola chiamato "Casa Napier".
La storia che state per leggere oggi potrebbe non esistere più, se le Ville e i Giardini non fossero state salvate nel 2006 da una speculazione edilizia che avrebbe cancellato per sempre questo patrimonio storico e di bellezza inestimabile, che rappresenta, indelebile, la storia, lo splendore e la cultura di questa parte di Italia, definita nell'Ottocento "Italian Riviera".
Indissolubilmente intrecciata con la nascita della villeggiatura invernale inglese ad Alassio, Villa della Pergola, grazie all'importante recupero seguito a un raffinato lavoro di ricerca storica e filologica, è tornata a custodire le inconfondibili atmosfere di quel periodo.
Il salvataggio e il recupero
La nuova storia di Villa della Pergola inizia nel 2006, quando dai giornali locali è emerso che l'intera proprietà sarebbe stata messa all'asta: l’interesse non era quello di mantenere, recuperare, valorizzare, ma di creare nuove unità abitative all'interno del Parco. Una speculazione edilizia di trasformazione della collina.
Per scongiurare questa triste eventualità, che avrebbe cancellato l’intera collina e con essa una importante parte della storia della Riviera Ligure e di Alassio, Villa della Pergola e i suoi Giardini sono stati acquistati da Silvia e Antonio Ricci.
La situazione era critica: era necessario capire cosa ci fosse sotto quella coltre di abbandono. Le Ville avevano bisogno di un grosso restauro e il Parco, solo memore dei fasti di un tempo di cui si favoleggiava, da lontano appariva come una grande macchia verde.
È quindi iniziata una pulizia accurata di tutti i 22 mila metri quadrati del Giardino. I lavori sono durati sei mesi e non sono mancate preoccupanti e scoraggianti sorprese.
Ma proprio in quel momento si è iniziato a immaginare e sognare quello che questo luogo sarebbe potuto diventare.
E così è cominciato il lungo lavoro di restauro del Giardino e delle Ville, iniziando proprio da Villa della Pergola, avendo come guida solo sbiadite fotografie d'epoca recuperate chissà dove, tra archivi, donazioni e buona volontà di amici e vecchi alassini che appoggiavano questa sfida.
Un prezioso aiuto è arrivato dall'architetto Ettore Mocchetti, il quale si è occupato degli interni delle Ville, delle stanze e delle suite, mentre per realizzare il progetto di recupero e di valorizzazione del Parco, il celebre architetto paesaggista Paolo Pejrone, probabilmente uno dei più importanti al mondo, ha accettato subito la sfida con entusiasmo.
I lavori terminano nel 2012. Dopo anni di meticoloso restauro e di grandi sacrifici i Giardini sono stati restituiti alla collettività per essere goduti da tutti gli appassionati e la Villa ha riaperto le porte, diventando un relais di charme oggi parte della esclusiva famiglia Relais & Châteaux.
Le famiglie inglesi nella storia di Villa della Pergola
I Mc Murdo
La storia di Villa della Pergola ha inizio nel 1875, quando due gentiluomini scozzesi, George Henderson Gibb e il generale William Montagu Scott McMurdo, furono i primi britannici, insieme alle loro famiglie, a trascorrere un intero inverno ad Alassio. L'anno seguente decisero di acquistare due ampi terreni, il Parco Fuor del Vento e il Molino di Sopra, sulla collina di Alassio, in località Costa.
Su una preesistente residenza dei Conti della Lengueglia, il generale McMurdo edificò subito il Villino della Pergola chiamandolo "Casa Napier" in onore del suocero, il generale Sir Charles Napier, celebrato condottiero ed eroe inglese, la cui fama e prestigio lo onorarono di una statua a Londra a Trafalgar Square, proprio di fronte alla National Gallery.
Il Villino fu progettato e costruito secondo i canoni e il gusto coloniale anglo-indiano, sviluppato su tre livelli e dotato di un ampio loggiato, esattamente come era abitudine per le case dei funzionari dell'Impero Britannico. Questo stile architettonico era amato dagli inglesi che avevano vissuto per gran parte della loro vita nelle colonie in India e Malesia come militari, funzionari civili o uomini d'affari.
Nel 1880 la famiglia McMurdo diede inizio ai lavori del secondo edificio, quello che avrebbe poi dato il nome a questo luogo: Villa della Pergola.
La Villa, la prima di molte che da lì a qualche anno sorgeranno sulle colline alassine, fu edificata in una posizione leggermente meno elevata rispetto al Villino, ma di dimensioni maggiori e seguendo un gusto eclettico. Torna l’ampio loggiato, ma con al contempo elementi di maggior pregio e sfarzo come la cupola rivestita in rare maioliche policrome di Albisola, il profluvio di marmi e la scenografica fontana in prossimità dello scalone.
Opera della famiglia McMurdo fu anche la progettazione del Parco, concepito come naturale continuazione degli ambienti interni delle ville verso il sole e la flora del Mediterraneo. Venne poi sviluppato su più livelli terrazzati, seguendo l'andamento naturale della collina e facendo spazio, tra uliveti e aranceti, alle palme delle Canarie, Washingtonie, Dactilifere e, naturalmente, ai cipressi, omaggio all'amore per il paesaggio e per i viali toscani della colonia anglo-fiorentina.
I Dalrymple
Il generale McMurdo morì a Nizza nel 1894, e nel 1900, la proprietà venne venduta dalla vedova Lady McMurdo e dai figli del generale a Sir Walter Hamilton-Dalrymple, un baronetto scozzese discendente da un'antica e nobile famiglia lealista di North Berwick, in Scozia, imparentato tra gli altri con la scrittrice Virginia Woolf.
Sir Walter, di passaggio in Riviera, venne colpito dalla bellezza della baia di Alassio, in particolare dal suggestivo profilo del'Isola Gallinara. Già dal primo sguardo intravide la sorprendente somiglianza tra l'inconfondibile sagoma di tartaruga affiorante dal mare di questa isola con la Bass Rock Island, un'isola scozzese di sua proprietà proprio di fronte alle coste di North Berwick.
Sir Walter curò il Parco innovando tutto l'apparto arboreo ed eliminando ogni barriera che in precedenza aveva diviso Villa della Pergola dal Villino, facendo costruire tre piccoli ponti in legno a collegarle, ponti che ancora oggi permettono di scavalcare la mulattiera che si inerpica sul fianco della collina. Grazie a lui venne abbellito anche l'interno della Villa, con lo scalone in marmo bianco di Carrara. Si deve a lui anche la costruzione di Casa del Sole, un padiglione utilizzato durante la bella stagione da lui e i suoi ospiti per trascorrere la maggior parte delle ore del giorno.
Proprio grazie a questi cambiamenti, nel 1907, William Scott nella sua guida storico-artistica intitolata The Riviera descrive questo luogo: "Una degna rivale dei Giardini della Mortola di Thomas Hanbury si può trovare nella magnifica proprietà di Villa della Pergola, appartenente a Sir Walter Hamilton-Dalrymple, qui un genuino amore per la natura, un'intima conoscenza dell'arte del giardinaggio e un perfetto gusto nella progettazione, uniti a un bilancio attento e generoso, hanno prodotto una delle meraviglie della Riviera".
I Dalrymple mantennero la proprietà per circa vent'anni fino a quando, nel 1922, Sir Hew Clifford Hamilton-Dalrymple, nono baronetto, vendette la dimora a Daniel Hanbury, secondogenito di Sir Thomas Hanbury della Mortola, che convinse il figlio ad acquistarne la proprietà proprio dopo aver letto le parole di William Scott.
Gli Hanbury
Thomas Hanbury, uomo d'affari e già proprietario dei giardini della Mortola a Ventimiglia, aveva intuito con anticipo le potenzialità di Alassio come stazione climatica invernale, prevedendone la stessa fortuna di Mentone, Bordighera e Sanremo. Per questo alla sua morte, nel 1907, lasciò al figlio Daniel la direzione delle attività immobiliari intraprese ad Alassio.
La famiglia Hanbury, soprattutto grazie alla moglie di Daniel, Sylvia, diede uno straordinario impulso allo sviluppo del giardino della Villa, trasportando dall'orto botanico della Mortola varietà di cactacee sudamericane, collezioni di cycas ed eucalipti australiani e altre svariate tipologie di essenze, aumentando significativamente la varietà di specie esotiche del Parco.
Nel 1940, allo scoppio della guerra, la famiglia Hanbury, al pari della maggior parte degli inglesi in Riviera, tornò in Inghilterra.
Daniel, rimasto vedovo, sposò in seconde nozze Ruth Hardinge, anch'essa proveniente da una famiglia parte della Colonia Inglese di Alassio.
Nel 1946 gli Hanbury tornano ad Alassio per riprendere il lavoro interrotto dalla guerra, ma nel 1948, Daniel muore improvvisamente e con lui viene a mancare il principale artefice del successo della cittadina come stazione climatica invernale d'élite.
Ruth torna a vivere a Villa della Pergola aggregando intorno a sé una piccola e sparuta colonia di anglo-alassini, ormai ombra degli oltre tremila English residents prebellici.
Rimangono celebri i suoi Wisteria party in primavera durante la fioritura dei glicini. Tra i suoi ospiti illustri il Vescovo di Gibilterra, che ogni anno si recava in visita alle comunità anglicane in Riviera soggiornando qui come ospite di Ruth e lo scrittore Cecil Roberts, il quale nel 1955 dedicherà ad Alassio il libro Portal to Paradise in cui la definisce "Perla della Riviera Ligure".
Successivamente la Villa conosce un periodo di abbandono e la sua storia viene riscritta grazie al salvataggio del 2006.
Il museo
L’immersione nella storia di questo luogo continua nel piccolo museo.
Rarità e pezzi unici, memorabilia, immagini, ritratti e dipinti di Alassio e della Liguria ottocentesca, raccontano la Villa, le famiglie aristocratiche inglesi e i personaggi di tutto il mondo che proprio hanno soggiornato e hanno scritto la sceneggiatura della sua storia. I quadri alle pareti che accompagnano gli ospiti nei vari ambienti formano la più importante collezione esistente di dipinti aventi come oggetto il Ponente Ligure.
Un museo diffuso, che dal cuore di Villa della Pergola prosegue all’interno delle Ville e delle stanze, dove cimeli e oggetti originali rievocano lo spirito dell’epoca.
Gli ospiti illustri di Villa della Pergola
Villa della Pergola è sempre stato un luogo denso di storia e di ispirazione.
Qui sono stati ospiti artisti e registi come Alfred Hitchcock, che nel 1925 girò alcune scene del suo primo film The Pleasure Garden sulla spiaggia di Alassio e nel parco della Villa e come Guy Green, premio Oscar, che nel 1957 ambientò qui il suo film The Snorkel, con Betta St. John, Peter Van Eyck e Mandy Miller.
Il Villino negli anni sessanta e settanta fu utilizzato come dépendance della Villa che lo scrittore e pittore Carlo Levi possedeva nelle vicinanze. Levi immortalò il paesaggio di Alassio in innumerevoli tele e ospitava proprio qui il suo caro amico Italo Calvino, a cui ogni anno dipingeva e regalava un ritratto.
Ancora oggi questo luogo è la destinazione preferita di personalità provenienti da tutto il mondo, ospiti sensibili alla filosofia che contraddistingue Villa della Pergola e che la rendono il loro rifugio prediletto. Persone in cerca di un'oasi di pace e tranquillità, di privacy e di una esperienza unica: quella di soggiornare in un patrimonio storico immerso in un parco botanico.